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mercoledì 10 luglio 1991

Pizzo Badile, "Estasi", prima salita

Con Luca Salini diretti alla temuta Est del Pizzo Badile, sospesa sopra l'orrido canalone del Colle del Cengalo. Partiamo dal rifugio Gianetti e siamo al colle all'alba, cominciando a calarci tenendoci contro la parete della Punta Sertori. L'idea è di ripetere la "Diretta del popolo" di Fazzini o la via dei "Cecoslovacchi" di Koller e Belica, ma per un errore di prospettive e un chiodo a 10 metri da terra ci infiliamo nella prima fessura che incontriamo.
Solo dopo due tiri, incontrando una sosta di calata, capiamo di esserci sbagliati, siamo più a monte delle vie che volevamo salire. Visto che la fessura prosegue verso l'alto, decidiamo però di andare avanti e con 6 chiodi al seguito cerchiamo di evitare il pensiero di un'eventuale ritirata, ormai quasi impossibile con il poco materiale che abbiamo. Una bella e rettilinea scalata in fessura ci porta con 11 tiri di corda sulla Cresta Est del Badile, dove divalliamo scendendo per le doppie della Punta Sertori.

Due anni dopo vorrei tornare sulla Est ma con Paolo Cucchi cambiamo i programmi al mattino e optiamo per una via nuova sul Cengalo ("Dalla via"). Un colpo di fortuna perchè dalla cima della via, guardando il Badile, assistiamo al franamento della parete Est proprio sulla direttiva di "Estasi", uno spettacolo inquietante pensando che quel giorno dovevamo essere su quella parete. Riuscii anche a scattare una foto che è diventata una delle cartoline del Badile più vendute in paese.

Punta Sertori e Pizzo Badile, parete Est-Nordest,
con la linea di "Estasi" (dopo la frana, foto del 2007)
Discesa nel canale del Colle del Cengalo
Durante la prima salita di "Estasi"
Quasi a casa, dopo le doppie dalla Punta Sertori

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